Analisi Bioenergetica

ANALISI BIOENERGETICA

“In un certo senso, ogni terapia che ha successo si conclude con un fallimento. Non si raggiunge la propria immagine di perfezione. Il paziente si rende conto che avrà sempre dei difetti. Sa, tuttavia, che la sua crescita non è terminata e che il processo creativo iniziato in terapia è adesso sotto la sua personale responsabilità.” (A.L.)

 

L’Analisi Bioenergetica è un tipo di psicoterapia con l’uso corporea creata dal medico e psicoterapeuta americano Alexander Lowen a partire dagli anni cinquanta, per la cura dei disturbi psicofisici.

La bioenergetica parte dal presupposto che ogni individuo ha una propria energia vitale, essenziale sia per un’interazione fra corpo e mente, sia per il controllo degli stati fisici e di quelli mentali. L’energia a cui fa riferimento la bioenergetica è stata definita, a seconda degli influssi culturali, Qi (chi), forza vitale; tra i suoi effetti più facilmente riconoscibili, secondo i terapeuti, vi sono le variazioni del tono dell’umore. La bioenergetica, sostengono i terapeuti, rappresenta un ponte fra la filosofia e le discipline fisiche orientali.

Nella psicologia occidentale Freud, il padre della pscioanalisi, nei suoi approfondimenti sulla natura della psiche ricorse alla definizione di libido o energia psichica; questo concetto ispirò uno dei suoi seguaci Wilhelm Reich, che arrivò fino alla focalizzazione dell’energia sessuale, ribattezzata da lui “orgone” e ad una serie di concetti che, ripresi da Alexander Lowen, diverranno assi portanti della struttura teorica e tecnica della bioenergetica.

Lowen elaborò una tipologia formata da cinque caratteri basilari ciascuno dei quali si forma in seguito alla negazione di un diritto fondamentale del bambino:

  • Schizoide: contraddistinto dalla paura del contatto, le cui origini si perdono nel periodo neonatale, caratterizzato dalla negazione del diritto di esistere;
  • Orale: caratterizzato dal bisogno negato del contatto, a causa di mancanza di affetto parentale nel periodo infantile, formatosi a causa della negazione del diritto di avere bisogno;
  • Psicopatico: tendente ad azioni manipolative, sorte per la presenza di figure esigenti durante la sua infanzia, formatosi per la negazione del diritto di essere se stesso;
  • Masochista: distinto da una tendenza al sacrificio, formatasi a causa della negazione del diritto di essere indipendente;
  • Rigido: avente una grande difficoltà ad amare e a farsi amare, formatosi per la negazione del bisogno di essere amato.

Ognuno di questi tipi è caratterizzato da un atteggiamento del corpo di natura difensiva. 

Rispetto alle teorie reichiane, Lowen, ridimensionò l’importanza della sessualità nella patologia, e scoprì il grounding, ossia la postura, il modo di camminare e così via. Il termine “grounding” si può tradurre in italiano con l’espressione “essere sulle proprie gambe”, “avere i piedi per terra” e diventa uno degli obiettivi terapeutici fondamentali dell’Analisi Bioenergetica. Il “grounding” si può vedere come un’estensione dei sette anelli che costituiscono l’armatura caratteriale individuata da Reich. Egli si era fermato a considerare le tensioni corporee fino al bacino, mentre Lowen, proprio tramite il concetto di “grounding” considera anche le gambe e i piedi che diventano così la base dell’essere umano. Un uomo dotato di “grounding”, cioè con i piedi per terra, è a contatto con la realtà esterna ed interna, con la propria realtà animale e con le proprie sensazioni: è presente a se stesso. Lowen approdò a questa scoperta in seguito alla sua terapia effettuata con Reich. Reich lavorava con il paziente disteso, cercando di sciogliere le tensioni muscolari dei sette anelli di costrizione, partendo dall’anello oculare e scendendo man mano fino all’anello pelvico. Il fine era quello di far raggiungere spontaneamente al paziente il riflesso orgasmico nel corso della seduta, tramite la semplice respirazione. Infatti, quando la respirazione non è costretta da tensioni muscolari croniche, il bacino si retrae leggermente durante l’inspirazione e si protende in avanti durante l’espirazione, producendo appunto quello che Reich chiamò il riflesso orgasmico. Lowen si rese conto che dopo aver raggiunto questi risultati terapeutici, ancora alcuni aspetti del suo carattere erano rimasti irrisolti, e cominciò a sperimentare delle posizioni fisiche nuove che gli permettessero di sentirsi meglio e maggiormente integrato e a contatto con la realtà. Vi sono altre posizioni fatte assumere al paziente per aumentare il senso del “grounding”, come quella del “Bend-over” e quella dell’arco, tutte aventi lo scopo di far aumentare la sensazione di contatto con se stessi e con la realtà, oltre che quella di ampliare la respirazione e aumentare la circolazione dell’energia nel corpo.

Il termine “Analisi bioenergetica” implica in sé un qualche concetto di energia. Lowen la chiamò “bioenergia”, in senso generale. L’energia di cui parla Lowen non è assimilabile solo alla libido di Freud, ma è l’energia dell’intero organismo, sono i processi energetici in generale che sono alla base della vita e di tutte le nostre attività come essere umani.

Uno degli obiettivi dell’Analisi Bioenergetica è proprio quello di ampliare la respirazione nel paziente, cominciando dal fargli percepire quanto la sua respirazione naturale sia limitata da tensioni croniche nel suo organismo. Secondo Lowen i bambini imparano molto presto a reprimere le emozioni spiacevoli trattenendo la respirazione e, se questo meccanismo di difesa diventa abituale, si instaurano nel corpo delle tensioni croniche (a livello diaframmatico ma non solo) che limitano la respirazione e la percezione delle emozioni, soprattutto di quelle contenute nella pancia. Ampliando la respirazione con precise tecniche terapeutiche si ottiene che l’organismo dispone di maggiore energia e che il soggetto comincia a tornare in contatto con le emozioni represse potendo così integrarle all’interno della propria personalità. Parlando di processi energetici è importante sottolineare che per l’Analisi Bioenergetica la personalità può essere descritta attraverso un diagramma piramidale, alla cui base stanno i processi energetici del corpo e, salendo verso il vertice della piramide, si incontrano le sensazioni, le emozioni e l’Io. I processi energetici sono quindi alla base della personalità, ed è grazie ad essi che si manifestano sensazioni, che possono diventare emozioni che possono essere tradotte in azione tramite le funzioni dell’Io.

I terapeuti di bioenergetica sostengono che le emozioni attuino alcuni effetti sul nostro corpo, e soprattutto la respirazione, la postura, i movimenti potrebbero essere influenzati da problemi psicologici, stress, ansia, rabbia. Questi problemi, talvolta, secondo l’opinione dei terapeuti di bioenergetica, reprimono il normale flusso energetico. Lo scopo della bioenergetica, è quello di rendere consapevoli i pazienti sui loro abituali movimenti e sulle loro posture in associazione alle emozioni.

La bioenergetica prevede una serie di esercizi atti a ridurre le tensioni muscolari, per consentire al corpo di riacquistare quella naturalezza perduta e contemporaneamente, secondo i bioenergetici, è ottenibile una sorta di “liberazione” del problema emozionale, che in queste condizioni può essere curato con maggior efficacia tramite l’ausilio di altre tecniche psicoterapeutiche.