Bambini chiusi in casa e genitori in smartworking

Bambini chiusi in casa e genitori in smartworking

Dopo circa 40 gg che i bambini sono a casa, per i bambini del Nord Italia è molto di più, in cui hanno smesso di andare a scuola, praticare sport ed incontrare i propri amichetti, alcuni sono rassegnanti alla situazione, altri si sono adeguati e sono contenti ed altri ancora iniziano a soffrire la “solitudine” ed essere costretti a fare sempre le stesse cose.

Inizialmente il fatto di poter rimanere a casa per molti o quasi per tutti è stata una gioia, “un pò di vacanza, si dorme di più”, “posso stare a casa con mamma e papà”, ad alcuni non interessava neanche la motivazione per cui si stava a casa…..ma il bello della situazione è durato troppo e si protrarrà ancora per diverso tempo. Come insegnante, come terapeuta e  come zia ho visto i visi dei bambini cambiare in modo stravolgente, all’inizio ero allegri e spensierati pieni di energie e di voglia di giocare, di fare attività diverse adesso molti di loro sono tristi, rammaricati, annoiati, impauriti e molti hanno perso la carraterisica più importante dei bambini FARE DOMANDE, ESSERE CURIOSI, di essere dei bambini, ma anche i genitori sono cambiati da “che bello potrò trascorrere più tempo a casa“, un piacere nel poter condividere più tempo con i proprio figli ad un totale smarrimento di come non saper come impegnarli e tenerli lontano dalla tv o dai video giochi, con il loro sovraccarico personale del lavoro e della gestione della casa.

E se proprio vogliamo prendercela con qualcuno la colpa è della Pandemia….che ha cambiato la quotidianità di ogni cosa (fare la spesa, condividere la tv, rispettare degli orari, fare ginnastica, lavorare…) sta diventando difficile e molto pesante ma purtroppo non abbiamo alternativa.

La cosa che mi ha fatto sorridere, parlando con una mamma di un bambini che ho in classe è stato “confessarci” che a me mancano le continue e diverse richieste dei 20 bambini che ho in classe, le domande a raffica una diversa dall’altra, a lei mamma di due maschi, non “li sopporto più” proprio per quello che a me mancava, le richieste continue e soprattutto il movimento continuo.

Una cosa che consigliavo sempre ai genitori, quando venivano a studio per la difficoltà di gestire i figli, mi riferisco ai bambini dai 3 ai 10 anni, era di scandire i tempi e dare delle regole (poche ed efficaci) di comune accordo con i figli; di mantenere ciò che si dice sempre (i no sono no, i si devono essere mantenuti), oggi più che mai servono queste cose per consentire ai genitori ed ai figli di vivere in modo equilibrato e senza sentire il peso del non poter uscire.

 

 

Alcune cose possono sembrare banali, superate il primo momento di critica, che in questo periodo viene molto facile….quasi naturale, sembra che tutti scrivano e dicano le stesse cose, e che “la fanno facile”, leggete e prendetevi il tempo di rifletterci su.

Emotivamente e moralmente ognuno di noi deve accettare che questa situazione di limitazione sociale andrà avanti per molto di più quello che ci aspettiamo; non vergognarsi di provare RABBIA, FRUSTRAZIONE non la trattenete cercate di esternarla, condividetela con chi vi sta vicino, anche con i vostri figli, in questo modo capiranno che non siete arrabbiati con loro e anche loro si sentiranno liberi di potervi dire come di sentono e, che anche voi provate dei sentimenti e che anche voi vivete questa situazione non benissimo.

Come poter lavorare e non innervosirsi e poi gestire il senso di colpa con i propri figli? E’ la domanda più frequente…..

L’ideale, se ci sono due genitori in casa che lavorano in smartworking senza obblighi di orario, sarebbe che uno dei due lavora e l’altro si dedica ai bambini, sempre in modo educativo non vi dovete far risucchiare da loro e dai loro giochi.

 

 

 

Passiamo all’azione se entrambe i genitori lavoro oppure è un solo genitori ad occuparsi di loro:

  1.  date un orario di sveglia, ed un tempo ben preciso per la colazione;
  2. vestitevi e fateli vestire comodi ma vestiti niente pigiami;
  3.  come voi lavorate anche loro devono lavorare, quindi se a scuola non hanno attivato una piattaforma, cercate dei lavoretti per intrattenerli, delle schede, ci sono diversi siti;
  4. date un tempo, i bambini fino ad 7-8 anni non conosco l’orologio, si confondono facilmente, quindi mettete un timer sul tempo di lavoro per voi, in quel tempo i bambini non possono disturbarvi, se non per una cosa importante (spiegate loro cosa intendete per importante) quando il timer suonerà, (dopo: 1 o 2 ore per i 3 -4 anni; 2 o 3 ore per i bambini più grandi 5 – 8 anni; 4 o 5 ore dagli 8 – 10 anni),  voi dovrete sospendere il lavoro per 10-15 minuti e risponde a tutte le domande o fare qualcosa che loro vogliono, sulle tempistiche dovrete essere molto rigidi sia per le ore di lavoro che sulla pausa. I piccoli possono alternare giochi e lavori mano a mano che crescono devo abituarsi ad avere un attenzione più lunga sulle attività come succede a scuola;
  5. se sentite la rabbia che sale comunicalo prima che sia troppo tardi “mi sto arrabbiando perché non stai rispettando il tempo”;
  6.  pranzate con loro ma non trascorrete ore a tavoli, alcuni bambini non riescono a stare tanto tempo seduti a tavola, anche qui aiutateli se necessario, se è una giornata un po’ triste, ma non deve essere un abitudine, anche in questo caso i bambini posso acquisire autonomia, sicurezza ed affinare i loro movimenti;
  7.  la sera coccolateli con una storia il tempo di andare a letto non deve essere troppo tardi, sicuramente diverso da prima della quarantena;
  8.  il sabato e la domenica, se potete non lavorare scandite comunque i tempi in modo da ricavare dei tempi per voi stessi e per ciò che vi piace fare, NON VI DIMENTICATE MAI DI VOI E DEI VOSTRI SPAZI;
  9. fatevi aiutare in cucina, per le cose semplici i più piccoli possono anche apparecchiare e sparecchiare, tirare fuori i panni dalla lavatrice, piccole attività ma è comunque un momento che loro trascorrono con voi ed in particolare comprendono come è gestione della casa;
  10. aiutateli a mantenere, se più grandini 3 anni in poi, un minimo di relazione con i compagni di scuola, gli amici della piscina, hanno bisogno di non dimenticare i visi degli amici, altrimenti sarà più difficile poi riprendere le attività e lasciarli a casa dell’amico, in piscina,…non riconosceranno nessuno se non voi;
  11. una cosa molto importante è la buona abitudine a muoversi per loro è fondamentale per attivare la coordinazione, che conoscere e gestire meglio il proprio corpo, per scaricare l’infinita energia che hanno, anche a voi fa bene un po’ di movimento anche se non siete abituati riattiva l’ossigenazione del sangue, vi distrae dalla routine.

Tutto ciò può aiutare voi nella gestione del lavoro e dei figli ma allo stesso tempo portare avanti il lavoro che si svolge a scuola la sicurezza e l’autonomia nello svolgere dei compiti, il provare le proprie capacità, consentigli di sbagliare, condividete con loro ciò che provate.

“Educare la mente senza educare il cuore significa non educare affatto” (Aristotele)

 

 

 

 

 

 

 

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