G come GELOSIA secondo il dizionario di psicologia per gelosia s’intende “uno stato emotivo determinato dal timore, fondato o infondato, di perdere la persona amata nel momento in cui questa rivela affezione verso un’altra persona” (Galimberti, 2010).
Già dai tempi di Freud si distinguevano tre tipi diversi di gelosia, tutti e tre molto ambivalenti perché vi è una compresenza forte di amore ed aggressività entrambi rivolte alla stessa persona.
Il primo tipo è una gelosia competitiva o normale: attiva il dolore provocato dalla convinzione di aver perduto l’oggetto d’amore, sentimenti ostili verso il più fortunato rivale, un autocritica che tende ad attribuire a se stesso la responsabilità della perdita amorosa. Questo tipo viene definita normale anche se in realtà non lo è perché la persona gelosa si assume tutte le responsabilità della perdita. Fenichel definisce questo tipo di gelosia come “una manifestazione dell’incapacità di amare in modo autentico, tipico degli individui le cui relazioni sono finalizzate al soddisfacimento dei propri bisogni…., la perdita dell’amore rappresenta una diminuzione della propria autostima” (Galimberti, 2010).
Il secondo tipo è una gelosia proiettiva la provano persone che proiettano sull’altro quelli che sono i loro desiderio di infedeltà o ciò che realmente hanno fatto. Proiettando sul partner ciò che provano loro alleviano i propri sensi di colpa verso quegli istinti stessi.
Il terzo tipo è una gelosia delirante o delirio di gelosia, viene considerato un vero e proprio disturbo patologico. La caratteristica di questo tipo di gelosia è la convinzione infondata dell’infedeltà del patner e della continua ricerca di indizi che provino questa infedeltà (domande asssillanti, interpretazioni deliranti, allusioni o falsi ricordi).
In Analisi Transazionale la Gelosia può essere spiegata in due modi:
nella persona che prova gelosia ha una svalutazione come base esistenziale e quindi IO NON SONO OK – TU SEI OK, io non sono bello, bravo, ricco e quindi tu non sei innamorato di me, l’altro è bello, ricco, intelligente e quindi ci si innamora dell’altro. Questa percezione di sé stessi riguarda tutti gli amibiti della propria vita perché la persona non si sente adeguata a nessuna situazione e a nessuna persona, l’altro ha sempre qualcosa in più.
Un altra possibilità di spiegare la gelosia è l’analisi degli Stati dell’Io, la persona definita gelosa attiva il proprio Stato dell’Io Bambino ed attiva comportamenti, emozioni e soprattutto pensieri, possono essere paragonati a dei capricci, che attivano nell’altra persona uno Stato dell’Io Bambino rispondendo con altri capricci o allontanandosi, senza dare troppe spiegazioni. In alternatriva può attivarsi uno Stato dell’Io Genitore che risponde alle accuse del bambino in modo severo, critico e giudicando il comportamento dell’altro e rimproverando l’altro.
La gelosia non è facile da gestire ne per la persona che la prova ne per chi la subisce soprattutto se immotivata, la cosa più utile è di riportare sempre fatti concreti per coloro che la subiscono, mai dire una bugia neanche piccola, alimenterebbe la preoccupazione nell’altro. In termini di Analisi Transazionale parlare sempre del qui ed ora, parlare sempre di fatti concreti.
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